Si cerca il camion che ha scaricato
la neonata forse in una valigia

Si cerca il camion che ha scaricato la neonata forse in una valigia
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Sabato 17 Marzo 2018, 05:25

OSTRA - Nove camion ai raggi x da parte dei carabinieri per rintracciare quello che ha portato in discarica la neonata. Uno è arrivato da Perugia e gli altri dalla provincia di Ancona e da quella di Pesaro. Indagini parallele stanno interessando anche gli ospedali dove si spera che la gestante che abbandonato la bimba sia stata visitata almeno una volta.

«Non volevo intervenire perché ci sono delle indagini in corso e per rispetto di questa povera creatura – afferma Giovanni Romagnoli, amministratore della Cavallari Group – però ho sentito tante sciocchezze. Non c’era alcuna busta. Il corpicino era a braccia aperte, nudo, sul nastro trasportatore. Cinque erano gli operai presenti, quattro stranieri tra cui il macedone che per primo l’ha trovata. Gli altri dipendenti parlano per sentito dire e non sanno come sono andate le cose». Il titolare ribadisce che si trattava di rifiuti ingombranti e non del grigio indifferenziato. «Giovedì abbiamo trattato solo gli ingombranti – aggiunge – poltrone, elettrodomestici e mobili per intenderci. C’era anche una valigia. Abbiamo ipotizzato che potesse essere stato abbandonato al suo interno il corpicino ma non ne abbiamo certezze Abbiamo fornito ai carabinieri i dati dei nove camion che hanno scaricato giovedì mattina e mercoledì pomeriggio».

Molti i dipendenti incontrati ieri alla pausa pranzo, ma nei loro racconti forniscono versioni discordanti. L’accaduto ha sconvolto la comunità di Ostra perché il ritrovamento è avvenuto nell’azienda che opera nella frazione di Casine anche se la povera vittima chissà da dove proveniva. «È una notizia sconvolgente – dice il sindaco Andrea Storoni – sembra sempre che la provincia sia al riparo da certi avvenimenti. In realtà il dolore è venuto a bussare anche qua». 

ll’accaduto interviene anche Raffaela Milano di Save the Children. «Si resta attoniti di fronte a questa tragica notizia. Non sappiamo cosa vi sia all’origine del dramma ma ci deve spingere a rafforzare le reti in grado di offrire alle donne in gravidanza e ai futuri genitori il sostegno e l’assistenza, perché nessuna mamma possa sentirsi abbandonata e siano intercettate per tempo le situazioni di maggiore fragilità e rischio. Sottolineiamo con forza l’importanza di diffondere la conoscenza della possibilità di partorire in anonimato in ospedale, evitando l’abbandono di neonati o il ricorso a parti non assistiti, garantendo la salute dei bambini e delle neomamme». In 10 anni il numero di neonati non riconosciuti alla nascita è sceso di oltre il 30%, passando dai 410 casi del 2004 ai 278 del 2014.

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