Osimo, il muratore con il sigaro
svuotava il conto del pensionato

Osimo, il muratore con il sigaro svuotava il conto del pensionato
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Mercoledì 17 Ottobre 2018, 07:05
OSIMO - Un pensionato assisteva inerme al conto in banca che si prosciugava, pensava di aver perso il bancomat che invece gli era stato rubato da un imprenditore. Quest’ultimo e il complice sono stati identificati e denunciati dalla polizia, che dai prelievi fraudolenti hanno riannodato i fili del raggiro. 
Si sono mossi dopo la denuncia sporta dal pensionato osimano - che lamentava di ripetuti prelievi fraudolenti effettuati da ignoti con la carta di credito che credeva smarrita - gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Osimo. I poliziotti dell’anticrimine diretti dal Vicequestore Giuseppe Todaro hanno analizzato le immagini di alcune telecamere accese nel centro di Osimo e nei pressi degli erogatori bancomat utilizzati dai malviventi, riuscendo ad individuare un uomo che, in almeno tre occasioni, figurava aver digitato i codici segreti e prelevato complessivamente dal conto del pensionato osimano circa 1.600 euro.

 

L’uomo, un muratore di origini pugliesi di 54 anni, ma residente ad Osimo, in tutte le circostanze nelle quali è stato ripreso dalle telecamere, aveva effettuato i prelievi fumando tranquillamente un grosso sigaro che teneva sempre in mano. Il particolare non è sfuggito agli agenti del Commissariato che lo hanno identificato e riconosciuto per le vie del centro, anche grazie al suo immancabile sigaro.
Le indagini successive hanno poi permesso di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti ed individuare anche un complice, un imprenditore osimano di 42 anni, che aveva materialmente sottratto il bancomat ed i codici al pensionato nel momento in cui si era offerto, qualche giorno prima, di dargli un passaggio in macchina per fare la spesa. I due responsabili, sottoposti anche a perquisizioni domiciliari, sono stati denunciati in concorso tra di loro per l’indebito utilizzo del bancomat ed il furto del danaro alla Procura della Repubblica di Ancona. 
Furti e beffe ai danni degli anziani continuano ad essere un’emergenza. C’è un’inchiesta che nei giorni scorsi è arrivata al capolinea. «Signora, suo nipote ha avuto un incidente, servono soldi per non farlo andare in prigione». Sbiancate dalla paura, molte nonnine cadevano nel tranello. Una è arrivata a pagare fino a 15mila euro per “risparmiare” a un parente le manette. Dall’altra parte c’erano finti carabinieri, dieci napoletani, che ora rischiano il processo dopo essere stati arrestati (in sei) o denunciati (in quattro) a vario titolo nel febbraio 2017 dalla Squadra Mobile di Ancona e dai carabinieri di Osimo nell’ambito di un’operazione congiunta.
L’accusa contestata, a vario titolo, è si associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Insieme avrebbero attutato 24 raggiri, di cui 16 riusciti, ai danni di ultrasettantenni tra Ancona e l’hinterland, ma anche a Fossombrone e in altre città (Modena, Padova, Vicenza, Grosseto, Frosinone e Velletri) su cui s’indaga ancora, per un bottino di oltre 100mila euro in denaro, gioielli e orologi, tra cui un Rolex.
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