Caso mense a Jesi, lettera di Rocca
"Ai miei figli serviti cibi pericolosi"

Caso mense a Jesi, lettera di Rocca "Ai miei figli serviti cibi pericolosi"
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Giovedì 3 Aprile 2014, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 12:10
JESI - “La vita dei nostri figli stata messa in pericolo alla mensa della scuola”. Firmato Mason e Corinne Rocca. La lettera è rivolta al sindaco di Jesi Massimo Bacci ed a Jesi Servizi, Gemeaz e Futura, le aziende coinvolte nella gestione del servizio delle mense scolastiche. Sono tre (un quarto ha solo due anni), fra i nove ed i cinque anni, i figli della famiglia Rocca che frequentano le scuole materne e primarie cittadine da quest’anno, da quando papà Mason, di mestiere pivot, è tornato a vestire la maglia dell’Aurora Basket, di cui era stato alfiere della promozione in A1 nel 2004, nel campionato di Lega Gold.



Da gennaio ad oggi, per tre volte, a due dei bambini sono stati preparati nel centro unico di cottura di via Gramsci, che serve tutti gli istituti cittadini, cibi ai quali i piccoli di casa Rocca sono allergici. Nell’ultimo caso, si è arrivati ad un soffio dal servire formaggio ad un bambino allergico ai latticini. E’ stato il piccolo ad accorgersi ed avvisare di non poter mangiare il piatto, denunciano i coniugi Rocca.



"Uno dei nostri figli - è scritto nella lettera -, se assume gli alimenti a cui è allergico, va in anafilassi e, nel giro di pochi minuti, la sua vita è messa in pericolo. La sua vita! La sicurezza dei bambini che mangiano a scuola non è garantita da chi prepara e consegna loro i pasti”. In precedenza, era stato il personale addetto a servire ad accorgersi, prima di presentare il piatto al bimbo, della non conformità alle dieta speciale seguita da questo.



In un altro caso ancora, che aveva coinvolto un altro figlio di casa Rocca alle prese con una più lieve allergia, certificata dagli organi sanitari e fatta presente al servizio mensa, dalla cucina di via Gramsci ci si era accorti per tempo di aver inviato per errore un piatto non conforme alla dieta, ed una telefonata alla scuola aveva evitato che la pietanza “a rischio” arrivasse a portata di bambino
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