ANCONA Due anni e un mese di reclusione, senza la sospensione condizionale della pena. È la condanna che ieri mattina il giudice Pietro Merletti ha rifilato a un siciliano di 35 anni, residente a Jesi ma attualmente recluso in carcere per altra causa. L’uomo, difeso dall’avvocato Giacomo Curzi, era a processo con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. In ambedue i casi, la persona offesa era l’ex compagna, una jesina di 28 anni che non si è costituita parte civile. Nella sentenza, il giudice ha derubricato il reato di maltrattamenti in due soli episodi di lesioni, uno avvenuto nel gennaio del 2016 e l’altro nel febbraio del 2017.
I fatti
Il primo era avvenuto nella casa che la coppia condivideva.
L’altro episodio
È del febbraio del 2017 l’altro episodio per cui è arrivata la sentenza e che il giudice ha qualificato in tentata lesione aggravata dall’utilizzo di una sostanza corrosiva. In questo caso si sarebbe trattato di una sigaretta. O meglio, secondo la procura, il siciliano aveva aggredito la donna - in quel momento già ex - fuori da una discoteca di Monsano. Dopo averla accusata di essere uscita per trovare un nuovo fidanzato, lui - questa l’accusa - le aveva lanciato sui capelli una sigaretta accesa. La chioma non si era bruciata e per la donna non c’erano state ripercussioni, se non una comprensibile paura. Da parte della difesa, è quasi scontato il ricorso all’appello.