Il feretro di Michele Scarponi a Filottrano
Subito la veglia di preghiera al PalaGalizia

Il feretro di Michele Scarponi a Filottrano Subito la veglia di preghiera al PalaGalizia
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Domenica 23 Aprile 2017, 18:05 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 15:43

FILOTTRANO - Un ulivo campeggia nella camera ardente allestita nel Palazzetto dello sport di Filottrano, che a partire dalle 18.30 di oggi accoglierà la salma di Michele Scarponi, il ciclista falciato ieri da un furgone mentre faceva un giro di allenamento, proprio alle porte della cittadina in cui il campione viveva. È la scenografia scelta dal Fan Club del corridore marchigiano: «Perché un ulivo? Perché - spiega Niso Belardinelli, uno dei sostenitori di Scarponi - simboleggia le nostre terre, ma anche perché è una pianta resistente al caldo e al freddo, proprio come un ciclista, che soffre di tutto e non cede».

Il Fan Club ha previsto un percorso per chi vorrà rendere omaggio all'Aquila di Filottrano: si entra da sinistra per uscire a destra, con la possibilità di soffermarsi davanti al feretro per un saluto. C'è poi una gigantografia, una foto due metri per uno, che ritrae Scarponi a Firenze, e la maglia della sua squadra, l'Astana. Altre due foto di dimensioni più ridotte immortalano la Coppa al Giro d'Italia e alla Tirreno Adriatico, con le maglie indossate dal campione. C'è anche un ricordo dell'ultima vittoria dell'atleta, che lunedì scorso si era aggiudicato la prima tappa del Tour of the Alps, la gara ciclistica transfrontaliera disputata in Austria da Kufstein ad Innsbruck.

La camera ardente resterà aperta per una veglia di preghiera che durerà tutta la notte e poi nella giornata di domani e un'altra notte ancora, fino ai funerali che si terranno martedì alle 15.30 nel campo sportivo comunale San Giobbe. Già questa mattina un flusso ininterrotto di persone ha reso omaggio alla salma del ciclista Michele Scarponi nella camera ardente allestita nell'obitorio dell'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona. Persone di tutte le età, molti giovani, amici, conoscenti, fan, sportivi hanno voluto dare un ultimo saluto all'Aquila di Filottrano.

Scarponi è composto nella bara con la divisa del suo team, la Astana; nel feretro ci sono anche i disegni dei figlioletti, due gemelli di 5 anni.

Si sono stretti intorno ai familiari - i fratelli Marco e Silvia e i genitori Giacomo e Flavia (la moglie Anna sembra abbia deciso di restare a Filottrano con i bimbi) - anche Fabio Aru, del quale Scarponi aveva appena preso il posto come prossimo capitano al Giro d'Italia, e Beppe Martinelli, direttore sportivo della squadra, oltre al presidente del Comitato regionale Marche della Federazione ciclistica italiana Lino Secchi.

Secchi ha parlato dell'incidente in cui ha perso la vita Scarponi come di un «appuntamento triste con il destino», e sollevato il tema della sicurezza per chi pratica la strada da sportivo. Tra le testimonianze, quella di Francesco Lasca di Osimo, ex ciclista su strada, professionista dal 2012 al 2015 con il team Caja Rural-Seguros Rga («Allenarsi con lui era come fare una passeggiata, le ore volavano») e Marina Romoli, anche lei marchigiana di Recanati, ex ciclista, vice-campionessa mondiale in linea tra le juniores nel 2006, ora su una sedia a rotelle dopo un incidente avuto nel 2010 anche lei durante un allenamento, che le ha fatto perdere l'uso delle gambe.

Alle 17.30 il feretro è partito in direzione del PalaGalizia di Filottrano.

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