Sos per pediatria e punto nascita
un presidio per salvare l’ospedale

Sos per pediatria e punto nascita un presidio per salvare l’ospedale
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Domenica 27 Maggio 2018, 07:20
FABRIANO - Un presidio, fino al primo giugno, per dire no alla chiusura dei reparti dell’ospedale Profili di Fabriano, Pediatria e di conseguenza il punto nascita in primis, alla legge 145 che privatizza la sanità, alla disorganizzazione che ha portato alla mancanza di medici tanto che, dalla prossima settimana, l’unico dottore in servizio nel reparto dei bambini non è intenzionato a lavorare nel caso in cui continui a trovarsi da solo e al caos ferie per mancanza di sostituzioni. 

Per questi motivi l’associazione Fabriano Progressista ieri mattina è scesa in strada davanti al nosocomio della città della carta. Presente anche il sindaco, Gabriele Santarelli, parte dell’opposizione, il vescovo emerito Giancarlo Vecerrica, il Coordinamento in difesa dell’ospedale, il Forum per la sanità pubblica della provincia di Ancona e altri movimenti cittadini nati dopo la crisi che ha investito, negli ultimi anni in Fabrianese. «Mancano sette giorni - ha detto il consigliere Vinicio Arteconi, organizzatore della protesta - alla chiusura di Pediatria perché nessuno potrà coprire i turni. Si sapeva da mesi che le graduatorie erano vuote: perché non si è fatto nulla in questo tempo? Ora con la mancanza di medici in parte tamponata con ordini di servizio di colleghi che da Jesi e Senigallia sono arrivati provvisoriamente al Profili, non rischia solo questo reparto, ma anche il punto nascita». Ma non è l’unico problema sollevato. «Il laboratorio analisi è stato smantellato, in Ortopedia ci sono cinque medici anziché otto e la Medicina del Lavoro è pressoché assente. Con l’arrivo dell’estate - ha denunciato Arteconi - manca il personale per permettere ai dipendenti di ricorrere alle ferie. Tra gli infermieri, ad esempio, servirebbero almeno altre 14 unità. Mancano anche tre operatori socio sanitari». Per questi motivi la protesta andrà avanti tutti i giorni, fino a inizio giugno. Si attende una presa di posizione ufficiale da parte di Area vasta e Regione. Ma la politica non resta a guardare. 

«Ad eccezione del Pd - ha concluso Arteconi - l’opposizione ha fatto sentire la sua voce di protesta. Ora avvieremo una raccolta di firme per un referendum per ricostituire il vecchio distretto montano, da Castelplanio a Matelica, passando per Arcevia e guardando all’Umbria, per arrivare ad avere un’Area vasta di almeno 80-90 mila abitanti e poter contare su un bacino d’utenza tale da non permettere a questa classe dirigente di smantellare l’ospedale». Il sindaco Santarelli ha criticato la legge 145 «perché apre le porte alla privatizzazione della sanità» e il vescovo emerito, Giancarlo Vecerrica, ha annunciato di pregare per l’ospedale durante il prossimo pellegrinaggio Macerata-Loreto. Il consigliere Vincenzo Scattolini, coalizione Fratelli d’Italia e Lega, ha attaccato la politica regionale «colpevole di aver depotenziato il Fabrianese portando via servizi essenziali come quelli sanitari».
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