Cantieri bloccati, tute blu in rivolta
Quadrilatero, c'è la fumata nera

Cantieri bloccati, tute blu in rivolta Quadrilatero, c'è la fumata nera
3 Minuti di Lettura
Martedì 18 Settembre 2018, 06:05
FABRIANO - «Evitare l’isolamento del comprensorio fabrianese». È la battaglia che stanno portando avanti i sindacati degli operai dei cantieri di Borgo Tufico e Cancelli interessati dal licenziamento collettivo. 59 unità su 147, infatti, dal prossimo 4 ottobre potrebbero restare senza lavoro e così il rischio incompiuta per la 76 è sempre più dietro l’angolo. 

 

Per questo Andrea Casini, Luca Tassi e Daniele Boccetti, rispettivamente segretari di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, insieme ai rappresentanti confederali Andrea Cocco e Carlo Sabbatini, hanno incontrato il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, per esprimere preoccupazione e per chiedere di fare pressing affinché la riunione del Cipe, attesa da mesi, non si faccia nella prima decade di ottobre così come riferito dal sottosegretario alle Infrastrutture, ma nelle prossime due settimane. Ieri, intanto, i sindacati hanno potuto parlare anche di questo nel corso di una riunione organizzata dal primo cittadino della città della carta. Presenti i parlamentari Patrizia Terzoni e Martina Parisse, Movimento 5 Stelle e Alessia Morani, Partito Democratico. «Un’ora e mezzo di incontro – dichiara Daniele Boccetti, Fillea Cgil – in cui abbiamo apprezzato la disponibilità verso la realizzazione di quest’opera, aspetto non secondario, dei parlamentari locali e del sindaco, ma che non ha prodotto i risultati sperati perché ci saremmo aspettati una data certa per la convocazione del Cipe visto che avevamo programmato l’incontro da venerdì. La sabbia nella clessidra continua a scendere, la tagliola del 4 ottobre si avvicina e il destino di tanti operai rimane appeso al filo». Poi si è svolta l’assemblea degli operai. «I lavoratori – riferiscono i sindacati – sono disillusi e attendono l’incontro di giovedì in Regione per capire qualcosa». Ieri i cantieri di Borgo Tufico e Cancelli non hanno ripreso a lavorare segno che i fondi sbloccati la settimana scorsa non sono stati sufficienti a rimettere in moto il cantiere, ma solo a dare liquidità alle banche. Saranno giorni tosti quelli che arriveranno da qui al quattro ottobre perché in ballo c’è la sopravvivenza dell’entroterra. «Siamo disposti a tutto – riferiscono i sindacati – per evitare il peggio. Scenderemo in strada perché il completamento della strada statale 76 è strategico per il centro Italia». 

Già venerdì le tute blu avevano raggiunto il Municipio per protestare ed esprimere al sindaco le loro paure. «Sono stati confermati 59 esuberi – dichiarano – e tra i motivi che hanno portato Astaldi ad attivare questa procedura pesa il ritardo sull’iter d’approvazione dei finanziamenti da parte del Cipe del terzo e quarto lotto della Pedemontana e la perizia 6 del lotto 1.1». Una riunione, quella del Cipe, attesa da aprile-maggio. «L’approvazione di questi lotti in tempi rapidi – denunciano i sindacati - all’interno della fase istituzionale di discussione con la Regione Marche sulla procedura di licenziamento collettivo, porterebbe a scongiurare i licenziamenti stessi a partire dal 4 ottobre, termine ultimo per l’inizio della consegna delle lettere ai lavoratori in esubero».
© RIPRODUZIONE RISERVATA