Botte e insulti alla moglie, revocati
i domiciliari ma non può avvicinarsi

Botte e insulti alla moglie, revocati i domiciliari ma non può avvicinarsi
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Sabato 20 Gennaio 2018, 06:15
FABRIANO - Botte, insulti e abusi sessuali sull’ex moglie, il giudice revoca gli arresti domiciliari per un macedone di 31 anni finito a processo con una sfilza di accuse. Tutti reati, secondo la procura, commessi nei confronti della sua ex coniuge, una connazionale di 28 anni. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Ruggero Benvenuto, una prima vittoria è arrivata giovedì pomeriggio, quando il collegio penale ha deciso di alleggerire la misura cautelare che, all’epoca delle indagini, aveva disposto il gip Antonella Marrone. Da ieri, il macedone, residente a Fabriano, è tornato libero, con la sola prescrizione di non avvicinarsi alla donna. Secondo quanto contestato dalla magistratura dopo la denuncia sporta dalla vittima, l’uomo avrebbe iniziato i maltrattamenti quasi subito dopo essersi sposato, nel 2009. 

Il 31enne avrebbe iniziato a passare sempre più tempo fuori casa, diviso tra l’alcool e il videopoker. Una volta rientrato tra le mura domestiche, avrebbe alzato le mani sulla donna, a volte anche di fronte al loro bambino. «Sei brutta e grassa per cui ti tradisco con le altre che sono più belle» sarebbe arrivato ad urlare in faccia alla 28enne, costretta – secondo l’accusa – in almeno 3 occasioni a subire abusi sessuali. L’imputato ha sempre rigettato ogni contestazione, sottolineando la mancanza di riscontri sul racconto della vittima, parte civile al processo tramite l’avvocato Luca Bartolini.
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