ANCONA Un tesoretto per valorizzare l’identità storico-culturale di Ancona. Le coordinate geografiche rimandano alla Cittadella, la fortezza del Cinquecento che, volgendo lo sguardo al colle Astagno, da emblema dello skyline del capoluogo è finita avvolta nella boscaglia. Il cambio di rotta è impresso nell’approvazione in Giunta, ieri, dello schema di convenzione tra Regione e ministero delle Infrastrutture&Trasporti. Regolerà il finanziamento statale che Palazzo Raffaello ha intercettato per realizzare, nella suggestione di quella Rocca, un restauro con miglioramento sismico.
Le cifre
Saranno altri 4 milioni, dopo che la squadra del governatore Acquaroli aveva già ottenuto 3 milioni per il recupero delle cortine murarie e il consolidamento del Bastione Gregoriano, utilizzando i fondi di sviluppo e coesione 2014-20.
Il traguardo
Si muove sul filo, sottile, che separa l’umana soddisfazione e il suo ruolo istituzionale, Francesco Baldelli. «Sono risorse che abbiamo ricevuto per la tutela e la promozione del patrimonio culturale delle Marche, proseguiamo così nel percorso di rivivificazione di un simbolo della Dorica, che vogliamo restituire alla sua bellezza originaria e mettere a disposizione dei cittadini e dei turisti in visita al nostro capoluogo». Dà il senso del traguardo appena raggiunto, l’assessore regionale Infrastrutture&Lavori Pubblici: «È risultato tra gli interventi sugli immobili di interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico ammesso a finanziamento statale». Come tessere d’un mosaico da ricomporre, le risorse ministeriali consentiranno di tradurre in realtà opere strutturali e di finitura, sul fabbricato posto sul lato nord della Rocca, costituito da quattro corpi principali, oltre a cunicoli ipogei e mura di cinta.
Il profilo
Converte l’azione in fascino, Baldelli: «La convenzione con il ministero è una tappa importante del percorso che porterà alla piena rinascita della fortezza. Il risanamento del patrimonio edilizio storico, oltre a consentire la trasmissione dei valori fra le generazioni, gioca un ruolo centrale nei processi di rigenerazione delle nostre città e dei nostri borghi». Volgendo lo sguardo al colle Astagno si staglia il profilo della storia.