ANCONA Un solo colpo, frontale. La fiocina dritta alla parte sinistra del petto. Il tridente, manovrato con violenza, ha penetrato la regione precordiale. Ha penetrato la carne in profondità, per alcuni centimetri. Non ha raggiunto precisamente il cuore, ma la parte anteriore del torace, in corrispondenza dell’organo vitale, attraversata da grossi vasi sanguigni. Il colpo è stato così forte che ha provocato lesioni gravissime. Klajdi non ha avuto scampo: la morte è stata quasi istantanea.
L’esame
È quanto emerge dall’autopsia eseguita ieri a Torrette dalla dottoressa Loredana Buscemi, incaricata dal pm Marco Pucilli. Un esame durato 4 ore, a cui hanno presenziato i carabinieri e a cui ha partecipato il medico legale Mauro Pesaresi, nominato dalla difesa di Fatah Melloul, il 27enne d’origine algerina rinchiuso a Montacuto, in stato di fermo, con la pesantissima accusa di aver ucciso volontariamente, con l’aggravante di una futile lite stradale alla rotatoria di via Cilea a Sirolo, il 23enne Klajdi Bitri, operaio albanese residente ad Ancona.
La perizia
Ora ci saranno 60 giorni di tempo per depositare la perizia autoptica, ma alla procura è già stata trasmessa una relazione preliminare in cui si sintetizza la causa del decesso: un’emorragia interna devastante, provocata da lesioni compatibili con la fiocina sequestrata domenica sera, la stessa con cui il killer, dopo la lite sfociata nel sangue, si era allontanato in auto dal luogo del delitto ed era andato a pesca a Falconara con la fidanzata. Sarebbero tre i fori riscontrati sul petto di Klajdi, coerenti con il tridente.
La vendetta
Per l’accusa, l’operaio algerino avrebbe voluto vendicarsi di quella intromissione: così sarebbe andato in auto a prendere il fucile subacqueo con cui ha trafitto Klajdi. Al contrario, per l’avvocato Davide Mengarelli, legale dell’indagato, il 27enne si sarebbe difeso da un’aggressione e si sarebbe allontanato in auto per paura. Gli investigatori dell’Arma hanno sequestrato la fiocina che poi Fatah ha utilizzato per pescare: verrà analizzata al luminol per individuare eventuali tracce di sangue. Sotto sequestro c’è anche l’auto con cui il presunto omicida e la fidanzata si sono allontanati: si cercano tracce ematiche anche lì e sui vestiti del 27enne. Probabilmente verrà disposta anche una perizia per analizzare il suo cellulare. Resta da capire chi fosse alla guida dell’auto: lui o la ragazza? La 23enne non è indagata, ma gli investigatori sono intenzionati a chiarire se abbia avuto un ruolo attivo in questo delitto che ha sconvolto la riviera.