Omicidio di Sirolo, l'autopsia: fiocina dritta al cuore, Klajdi morto con un solo colpo per emorragia guardando in faccia Fatah

Omicidio di Sirolo, l'autopsia: fiocina dritta al cuore, Klajdi morto con un solo colpo
Omicidio di Sirolo, l'autopsia: fiocina dritta al cuore, Klajdi morto con un solo colpo
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 30 Agosto 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 07:02

ANCONA Un solo colpo, frontale. La fiocina dritta alla parte sinistra del petto. Il tridente, manovrato con violenza, ha penetrato la regione precordiale. Ha penetrato la carne in profondità, per alcuni centimetri. Non ha raggiunto precisamente il cuore, ma la parte anteriore del torace, in corrispondenza dell’organo vitale, attraversata da grossi vasi sanguigni. Il colpo è stato così forte che ha provocato lesioni gravissime. Klajdi non ha avuto scampo: la morte è stata quasi istantanea

 


L’esame


È quanto emerge dall’autopsia eseguita ieri a Torrette dalla dottoressa Loredana Buscemi, incaricata dal pm Marco Pucilli. Un esame durato 4 ore, a cui hanno presenziato i carabinieri e a cui ha partecipato il medico legale Mauro Pesaresi, nominato dalla difesa di Fatah Melloul, il 27enne d’origine algerina rinchiuso a Montacuto, in stato di fermo, con la pesantissima accusa di aver ucciso volontariamente, con l’aggravante di una futile lite stradale alla rotatoria di via Cilea a Sirolo, il 23enne Klajdi Bitri, operaio albanese residente ad Ancona. 


La perizia


Ora ci saranno 60 giorni di tempo per depositare la perizia autoptica, ma alla procura è già stata trasmessa una relazione preliminare in cui si sintetizza la causa del decesso: un’emorragia interna devastante, provocata da lesioni compatibili con la fiocina sequestrata domenica sera, la stessa con cui il killer, dopo la lite sfociata nel sangue, si era allontanato in auto dal luogo del delitto ed era andato a pesca a Falconara con la fidanzata. Sarebbero tre i fori riscontrati sul petto di Klajdi, coerenti con il tridente.

Fatah l’ha ucciso a sangue freddo, guardandolo in faccia. Resta da capire se abbia caricato e azionato la fiocina - operazione laboriosa, che avrebbe richiesto del tempo - sparando un colpo o se l’abbia conficcata a mo’ di baionetta. Anche il fatto che non ci fosse un evidente sanguinamento esterno è compatibile con il tipo di lesioni causate dalla fiocina. «Mi sono accorto che stava morendo tra le mie braccia perché era sbiancato in volto», ha confermato il fratello della vittima. Anche l’omicida ha detto al suo avvocato di non essersi reso conto di aver ucciso il 23enne. «L’ho ammazzato sul serio? Noo» si disperava Fatah mentre i carabinieri lo arrestavano, come si sente dal video pubblicato dal Corriere Adriatico. Che fosse o meno consapevole di averlo assassinato, non cambia la gravità della sua azione: ha colpito dritto al cuore Klajdi, intervenuto per difendere il suo ex datore di lavoro, preso a calci e pugni da Fatah perché la moglie si era attardata troppo alla rotatoria. 


La vendetta


Per l’accusa, l’operaio algerino avrebbe voluto vendicarsi di quella intromissione: così sarebbe andato in auto a prendere il fucile subacqueo con cui ha trafitto Klajdi. Al contrario, per l’avvocato Davide Mengarelli, legale dell’indagato, il 27enne si sarebbe difeso da un’aggressione e si sarebbe allontanato in auto per paura. Gli investigatori dell’Arma hanno sequestrato la fiocina che poi Fatah ha utilizzato per pescare: verrà analizzata al luminol per individuare eventuali tracce di sangue. Sotto sequestro c’è anche l’auto con cui il presunto omicida e la fidanzata si sono allontanati: si cercano tracce ematiche anche lì e sui vestiti del 27enne. Probabilmente verrà disposta anche una perizia per analizzare il suo cellulare. Resta da capire chi fosse alla guida dell’auto: lui o la ragazza? La 23enne non è indagata, ma gli investigatori sono intenzionati a chiarire se abbia avuto un ruolo attivo in questo delitto che ha sconvolto la riviera. 
 

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