ANCONA - Si affida all’arte della mediazione, Donatella D’Amico. Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale interviene sul dramma del 14enne che s’è gettato dalla finestra della sua classe, al Savoia, per un’interrogazione andata male. «Se fosse stato registrato quel 2 - spiega - sarebbe stato sbagliatissimo, perché impossibile da recuperare. Sul registro elettronico non risulta il 2, ma solo la nota didattica. Non so dire se il gesto sia stato causato da quel voto. Una cosa è certa: i ragazzi vanno ascoltati, accompagnati, incoraggiati. È necessario dargli forza. Solo l’autorità giudiziaria chiarirà la dinamica di quanto accaduto».
Un passaggio, tuttavia, è certo: dalle indagine emerge che quel punteggio, talmente basso da umiliare, in classe è stato annunciato.
«Preoccupiamoci solo dell'adolescente»
Lo torna a ripetere, come fosse un mantra: «Ora dobbiamo preoccuparci solo per la sorte di quell’adolescente, già ci si sta attivando per rinsaldare il tavolo della coesione». Piazza il sigillo: «È questo il principale interesse della scuola, tutta: ministero, Ufficio regionale, istituzioni scolastiche». Torna a girare la medaglia, ancora una volta: «La comunicazione con i ragazzi è importante. Tutti i docenti dovrebbero usarne una giusta, anche nel dare brutti voti». Su un punto non transige: «Far dimettere la preside? Non scherziamo, è stata la prima che ha attivato ogni intervento per ragazzi, genitori e docenti. È stata eccellente in quello che ha fatto. La professoressa? Demoralizzante che si sta ponendo l’attenzione sulla punizione da infliggere. Solo l’autorità giudiziaria chiarirà cosa è accaduto». Fine delle trasmissioni.