Capannina senza pace
Giro di vite del Comune

Capannina senza pace Giro di vite del Comune
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Giovedì 12 Giugno 2014, 21:23 - Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 11:03
ANCONA - Non c' pace per la Capannina. Ieri mattina dopo numerose segnalazioni il Comune ha effettuato una serie di misurazioni con un’apparecchiatura elettronica per stabilire i punti di confine tra la Capannina e la porzione della famiglia Fiorini, e tra gli stabilimenti e la spiaggia libera. Spiagge contese che dalle aule del tribunale hanno tenuto banco anche in consiglio comunale per gestioni definite troppo allegre e poco trasparenti. Nella polemica innescata dal Movimento 5 Stelle finisce anche la giunta guidata dal sindaco Valeria Mancinelli che avrebbe affidato una causa ad un libero professionista esterno dopo che l'ufficio legale dello stesso Comune di Ancona aveva indicato la linea della non belligeranza circa il ricorso al Tar presentato dalla famiglia Fiorini dopo che gli era stata revocata la concessione balneare. Costo dell'intera operazione 9000 euro.

La telenovela di Portonovo ambientata in riva al mare, in consiglio comunale e nelle aule di tribunale, muove i primi passi nel gennaio scorso: dopo oltre 30 anni infatti si interrompe il rapporto commerciale tra gli eredi di Alberto Mandolesi, proprietari dell'immobile, e la famiglia Fiorini. La Capannina in poche parole viene rimessa sul mercato. Nel frattempo il ristorante viene svuotato di tutto l'occorrente così come i due stabilimenti balneari annessa alla struttura. Materiale che risulta essere di proprietà della famiglia Fiorini. Dopo una serie di abboccamenti, con l'attività che è stata offerta a diversi operatori commerciali del settore, la Capannina finisce nelle mani di Beatrice Borghi e Lorenza Iacopini.

Ma c'è un problema: le spiagge attorno alla struttura sono due. La prima sorge nel terreno di proprietà della famiglia Mandolesi e rientra nel contratto di locazione del ristorante, la seconda - quella più ambita dai bagnanti - si trova a ridosso del mare con la concessione intestata alla famiglia Fiorini. Dopo una serie di indiscrezioni a fine aprile il Comune di Ancona revoca la concessione agli stessi Fiorini. Il rischio, come evidenzia la relazione, è quello di mettere a repentaglio la bandiera Blu con i bagni per i disabili ritenuti troppo distanti rispetto all'arenile e per giunta in una superficie alquanto sconnessa. Una revoca che manda su tutte le furie la famiglia Fiorini che decide di fare ricorso al Tar.

Nel frattempo i lavori alla Capannina vanno avanti, ma la questione finisce in consiglio comunale anche per il fatto che in zona numerose persone con l'arrivo della bella stagione notano strani movimenti nei pressi della chiesetta di Portonovo.

Mezzi pesanti e tanto materiale da riporto, queste le riflessioni e le fotografie postate da chi frequenta la spiaggia libera nei vari social network. La questione a metà maggio irrompe per la prima volta in Consiglio. Ad agitare le acque un’interrogazione depositata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle Quattrini, Lazzeri, Diomedi e Gambacorta sulle vicende legate allo stabilimento balneare. Vengono chiesti alcuni chiarimenti circa la revoca della concessione alla famiglia Fiorini e il rapporto tra il dottor Raccosta revisore del comune e amministratore della Portonovo immobiliare srl e di suo fratello ingegnere assegnato all'area lavori pubblici del Comune e direttore dei lavori dello stabilimento balneare, circa la regolarità di alcuni interventi edilizi.

Intanto il Tar quasi a tempo di record decreta l'annullamento del provvedimento di sospensione deliberato dal Comune di Ancona con la spiaggia che di fatto torna alla famiglia Fiorini. Un primo provvedimento definito d’ urgenza poi confermato in data 5 giugno dopo la fase dibattimentale tra le parti. Sull'intera faccenda ieri è intervenuto Andrea Quattrini del Movimento 5 Stelle: "Sulla questione Capannina è arrivato il primo conto ai cittadini anconetani, circa 9000 euro. La Giunta ha condiviso la relazione del dirigente Sgrignuoli che a suo tempo chiese di nominare il legale esterno perchè l'avvocato interno stipendiato dal Comune aveva dato parere contrario alla revoca e i legali di Fiorini hanno presentato il suo parere come prova a loro favore”. Ancora. “

L' avvocato interno del Comune è stato sconfessato dalla Giunta e dal Dirigente. A questo punto, penso che la cosa più opportuna per Urbinati, il sindaco e la sua Giunta, sia quella di chiedere scusa ai cittadini e mettere mano ai propri portafogli per pagare intanto i 9.000 euro di parcella"
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