ANCONA A pochi mesi dall’acquisto di un appartamento in largo Sarnano (pagato 75mila euro nel dicembre 2018) si è ritrovata all’improvviso “sfrattata” dall’ex proprietario e da un altro coinquilino dominicano che lei dice di non conoscere. E adesso è finita a processo assieme a due dominicani perché, non riuscendo più a riappropriarsi dell’immobile, aveva tentato di farsi giustizia da sé con l’aiuto degli amici, sfondando la porta per entrare di forza nell’abitazione.
L’accusa
Una beffa, almeno secondo l’imputata, una badante di 69 anni originaria dell’Ecuador che insieme ai due dominicani, un 54enne (ad oggi irreperibile) e un 60enne residente ad Ancona, difesi dall’avvocato Stefano Brugiapaglia, ora deve rispondere di violazione di domicilio ed esercizio arbitrario delle proprie funzioni. A denunciare i tre, nel maggio 2020, è stato un altro cittadino originario di Santo Domingo, un 61enne che ieri è stato ascoltato in aula dal giudice Tiziana Fancello e ha fornito una versione opposta a quella degli imputati: sostiene che erano loro a non farlo entrare e a spingere perché se ne andasse, accusandolo di aver occupato abusivamente l’immobile, benché a detta di lui ci fosse un accordo in nero di subaffitto di una camera. Ieri è stato ascoltato anche uno dei poliziotti intervenuti il 23 maggio 2020 quando la 69enne e i suoi due conoscenti entrarono con la forza nell’abitazione, dove erano presenti il dominicano e l’ex proprietario che, però, non rispondevano al campanello da tempo.
La difesa
Diversa è la versione dell’imputata: sostiene di aver acquistato la casa, accordandosi con l’anziano proprietario (nel frattempo deceduto) per farlo restare alcuni mesi in attesa di una nuova sistemazione.