Ancona, oggi è il "Bomba Day": droni
e pattuglie nella zona rossa proibita

Ancona, oggi è il "Bomba Day": droni e pattuglie nella zona rossa proibita
di Lorenzo Sconocchini
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Domenica 20 Gennaio 2019, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 06:08
ANCONA - Ormai ci siamo, è il Bomba-Day, e dalle 8 di questa mattina fino al cessato allarme nessuno potrà avvicinarsi a meno di 800 metri dal punto sotto il viadotto di via Marconi, tra gli Archi e la stazione, dove il 17 ottobre scorso è riaffiorata una bomba d’aereo inglese sepolta lì dal ‘43. Tutti fuori dalla zona rossa, aspettando che gli artificieri del Genio ferrovieri tolgano le spolette all’ordigno inesploso da 246 libbre e se lo portino via fino a Jesi, dove sarà fatto brillare in una cava sul fiume Esino.



Quanto durerà l’emergenza? Al massimo fino alle 19, ma se tutto va come previsto si spera che il cessato allarme arrivi prima del tramonto, magari già intorno alle quattro del pomeriggio. Prima di riavvicinarsi alla zona rossa, comunque, sarà meglio aspettare il via libera che sarà dato dal Comune attraverso canali web, messaggerie Wahtsapp e con la riapertura dei varchi, perché altrimenti si rischia solo di congestionare il traffico restando in coda agli accessi transennati. Nel frattempo, tutti a distanza di sicurezza, tranne forse gli irriducibili che hanno passato la vigilia a sfidare a parole le ordinanze d’evacuazione affisse su 1.850 portoni delle 86 vie e piazze da svuotare, promettendo silenziose resistenze allo sgombero: «Io mi barrico in casa e non rispondo a nessuno, non lascio l’appartamento in balia dei ladri».
 

Rischio denuncia
Chissà in quanti davvero l’hanno fatto, rischiando di essere scoperti, allontanati e magari anche denunciati per inosservanza di un ordine dell’autorità. Oltre alle forze dell’ordine e ai vigili urbani, che hanno raddoppiato le pattuglie e controlleranno l’effettivo sgombero della zona rossa, vigileranno dall’alto sui quattro quartieri della città proibita due droni pilotati da specialisti dei vigili del fuoco, che riverseranno in tempo reale le immagini sui monitor della Sala operativa integrata che sarà in funzione nel comando dei vigili del fuoco. Se dalle riprese aree si vede qualche monimento strano in zona vietata, le forze dell’ordine sono pronte a intervenire. Difficile dire, prima delle sirene che alle 5 della notte hanno svegliato quattro quartieri per l’inizio del maxiesodo, quanti dei 12mila anconetani coinvolti nell’evacuazione abbiano deciso di andarsene autonomamente dalla zona, accogliendo l’invito del Comune all’evacuazione autoagestita e quanti invece abbiano preferito trascorrere le lunghe ore vuote di una domenica anomala nei tre centri d’accoglienza, per un totale di seimila posti, allestiti al PalaPrometeo, al palazzetto della Scherma e al PalaBrasili di Collemarino. Ci ha provato il Comune, a capire quante persone avevano bisogno di ospitalità e di trasporti pubblici, mettendo a disposizione già da novembre un numero verde per le prenotazioni.
Stime impossibili
Ma i risultati, quanto ad affidabilità delle stime, sono stati magri. Hanno chiamato da casa Abdullah, famiglia tunisina con tre generazioni radicate da tempo ad Ancona, per prenotare 7 posti e poi non tanti altri, poco più di un centinaio di persone in tutto che già si sono messe in lista per essere trasportate e sistemate nei palasport. Altri 101 nomi sono indicati negli elenchi di malati, disabili e anziani autosufficienti saranno assistiti durante questo Bomba-Day, magari solo per essere trasportati a casa di parenti oppure accolti fino al cessato allarme tra Inrca, case protette e infermeria allestita al PalaPrometeo. Difficile immaginare però quanti abbiano deciso all’ultimo momento di salire sui mezzi messi in moto da Conerobus per fare la spola tra i centri di raccolta e i tre palasport. Negli ultimi giorni sono arrivate centinaia di chiamate ai numeri dell’Urp del Comune, dove tre persone lavorano a tempo pieno per aggiornare i canali social e a rispondere alle domande di cittadini sui servizi di trasporto e accoglienza. I due video-appelli diffusi dal sindaco, via Internet e su una tv locale, hanno avuto circa diecimila visualizzazioni.
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