Ancona, banchine elettrificate e super navi. Lo scalo del futuro apre all’Ateneo

Ancona, banchine elettrificate e super navi. Lo scalo del futuro apre all’Ateneo
​Ancona, banchine elettrificate e super navi. Lo scalo del futuro apre all’Ateneo
di Michele Rocchetti
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Marzo 2024, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 07:03

ANCONA Imbarcazioni ibride o a propulsione totalmente elettrica, banchine elettrificate, energia autoprodotta da fonti rinnovabili. E ancora, capacità di gestire l’arrivo di navi di oltre 300 metri, di organizzare al proprio interno la produzione cantieristica e la fornitura di servizi, di generare dati e modelli per l’analisi di sistemi complessi e la ricerca di soluzioni ottimali. Questo è il porto del futuro: efficiente e sostenibile. Ma, come ha sottolineato ieri il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Centrale, Vincenzo Garofalo, poi il porto va fatto funzionare. E per farlo sono necessarie risorse umane all’altezza. 


Il percorso

«Il capitale umano, dotato delle opportune conoscenze, è il fattore determinante per lo sviluppo e l’innovazione del nostro sistema portuale - ha affermato Garofalo. - È un’esigenza segnalata da tutto il cluster marittimo.

Per questo, come AdSP, siamo impegnati nel promuovere collaborazioni con tutti i soggetti specializzati nella formazione legata ai settori dell’economia del mare». Nasce così il nuovo corso di laurea magistrale in “Ingegneria delle infrastrutture energetiche e della logistica in ambito portuale” della Politecnica. «Questo nuovo percorso di studi - dichiara il rettore Gian Luca Gregori - conferma la propensione del nostro Ateneo a dare concretezza all’innovazione rispondendo nel contempo alle esigenze reali del territorio. In tre anni siamo passati da 50 a 73 corsi di laurea e questo forte investimento sull’offerta formativa è stato caratterizzato proprio dalla volontà di fornire competenze indispensabili già oggi, ma soprattutto nel futuro, con un’attenzione particolare alle ricadute positive sul territorio».

Le competenze 

Anche in questo caso l’approccio è multidisciplinare, poiché per dare risposta a problematiche complesse serve un pacchetto di competenze il più ampio possibile. Il corso, ad accesso libero, ha come obiettivo la formazione di professionisti in grado di ideare, realizzare e gestire autonomamente impianti e infrastrutture energetiche in ambito portuale, nonché di intervenire sulla progettazione e produzione navale e sulle attività di gestione del porto. Alcuni sbocchi occupazionali possibili sono: Energy Manager; progettista di impianti per la produzione, il trasporto e l’utilizzo dell’energia all’interno di società di ingegneria; responsabile di gestione e logistica all’interno di aziende operanti nel settore navale; progettista di componenti per l’industria navale; responsabile di gestione e logistica nelle attività commerciali e industriali portuali. Tutto ciò oltre alla libera professione e alla prosecuzione degli studi attraverso dottorati di ricerca. «Anche in tale occasione si evidenza lo stretto rapporto che si sta consolidando tra città e Università – afferma l’assessore dorico all’Università Marco Battino. - Come amministrazione avevamo chiesto di istituire corsi che rispondessero a esigenze reali, dando ai giovani la possibilità di costruire il proprio futuro ad Ancona. Ed è proprio qello che è accaduto oggi». 

Il Canale di Suez

Quanto agli attacchi degli Houthi alle navi in transito nel Mar Rosso, l’attività del porto di Ancona, secondo quanto riferito da Garofalo, non ne sta risentendo in maniera significativa: «Abbiamo appena un milione e mezzo di tonnellate di merci che transitano per il Canale di Suez. La nostra attività è orientata prevalentemente verso i Balcani e puntiamo a fare di Ancona la cerniera dei traffici tra est e ovest, in particolare tra la Turchia, che sta diventando un grande bacino manifatturiero, e la Spagna».

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