Ancona, anziani nel mirino, tre colpi in un mese: caccia alla banda delle truffe

Ancona, anziani nel mirino, tre colpi in un mese: caccia alla banda delle truffe
Ancona, anziani nel mirino, tre colpi in un mese: caccia alla banda delle truffe
di Federica Serfilippi
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Sabato 12 Agosto 2023, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 07:12

ANCONA - Contattano il vecchietto di turno al telefono e poi inizia la messinscena: «C’è un debito da saldare», «non è stata pagata una bolletta», «suo figlio è finito nei guai dopo un incidente». Il secondo tempo scatta quando alla porta della vittima si presenta il finto avvocato, o il finto operatore comunale, o ancora un non meglio precisato appartenente alla forze dell’ordine. E lì, scatta la consegna dei gioielli.

La scia

Quella subita giovedì mattina da una famigliola di via Trieste ha solamente allungato la scia di truffe che dall’inizio dell’estate ha avuto come vittime persone anziane. Sta indagando la Squadra Mobile per cercare di dare un volto alla banda (o alle bande) che almeno nell’ultimo mese ha messo in scena almeno 3 trappole. Due sono andate a buon fine, un’altra è stata sventata. I truffatori hanno agito anche a Borgo Rodi e in via Tiziano. Non cercano soldi, ma oro e gioielli. Nel caso di via Trieste, una 75enne è stata abbindolata da almeno tre persone, di cui una che si è finta dipendente di Poste: voleva indietro i 6mila euro che il nipote non aveva saldato in riferimento a una carta prepagata. Al telefono, tra l’altro, sono stati raggiunti anche il marito della donna, nel frattempo andato alle Poste su suggerimento di un truffatore, e il nipote stesso della coppia. Morale della favola: a un certo punto a casa della 75enne si è presentato un ragazzo di colore e ha ritirato il bottino di monili in oro. 
Un’altra truffa, rimasta tentata, è andata in scena giovedì mattina: la vittima, insospettita, ha allertato subito il 112. «È importante - ricorda la polizia - non consegnare denaro, né oggetti di valore e se nella conversazione viene menzionato un familiare in difficoltà, prima di fornire informazioni personali, è importante rivolgersi alla Polizia di Stato che saprà fornire supporto ed aiuto immediato.

Un’altra precauzione da adottare è quella di non aprire la porta di casa a sconosciuti, anche se dichiarano di essere dipendenti di aziende pubbliche.

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