ANCONA - Da luogo frequentato da bambini e famiglie a punto di ritrovo per festini a base e di alcol e droga. È la triste parabola del Piccolo parco, spazio verde incastonato tra via Pesaro e via Scrima, nel quale la polizia ha recentemente pizzicato a più riprese cittadini stranieri intenti a rollarsi spinelli e a maneggiare palline di hashish. Un vero peccato, perché se il Piccolo parco piccolo lo è davvero, e anche un po’ scosceso, in origine era carino, con lo scivolo, le altalene e tutte quelle panchine nuove, due delle quali poste una di fronte all’altra all’ombra di un gigantesco albero secolare.
Lo sfogo
«All’inizio ci venivamo con i bambini - fa sapere Mario, che ha le finestre di casa sua che danno proprio sul parco -, ma poi è diventato un posto infrequentabile. La sera c’era un continuo via vai di tossici e spacciatori. Nascondevano pacchi di droga sotto i cespugli, si bucavano, litigavano. E dovevi sempre stare attento a dove mettevi i piedi. Più di una volta abbiamo trovato siringhe gettate a terra in mezzo all’erba». Insomma, la sicurezza era venuta meno e poco dopo sono venute meno anche le attrezzature. «Si sono messi a saltare sullo scivolo, a buttarsi a corpo morto sulle altalene – riferisce il signor Mario -. Gente di 20 – 30 anni. Alla fine hanno rotto tutto e il Comune è stato costretto a rimuovere ogni cosa».
Era l’inizio del 2020. «Poi è arrivata la pandemia – osserva Mario - e tra lockdown e interventi delle forze dell’ordine bisogna dire che le cose sono nettamente migliorate». Ma adesso sono tornati. Meno rumorosi, forse, più discreti, ma ugualmente deleteri. Numerose tracce stanno lì a testimoniarlo. Le panchine imbrattate e ricoperte di fogli di cartone. Il terreno cosparso di tappi di bottiglia e di cicche di sigaretta. Qui ci si stravacca, si beve forte e si fuma. Ci si abbronza anche, come testimonia il lungo cartone posizionato a mo’ di sdraio proprio in faccia al sole. Si scommette. Diverse le ricevute del lotto e di altri giochi d’azzardo reperibili all’interno del perimetro. E ci si droga. Non solo hashish e marijuana. Anche roba pesante. La prova, una siringa, è lassù nell’angolo alto, tra i cespugli, neanche troppo nascosta dalla vegetazione. «Quando vengo qui con i cani devo stare molto attento – dice Samuele, che giura di avere sempre con se i sacchetti per raccogliere gli escrementi – perché non si sa mai quello che possono fiutare tra i cespugli».
E anche perché non si sa mai come possono reagire quei ragazzi stranieri che si ritrovano sempre lì fin dal primo pomeriggio. «Apparentemente non sembrano pericolosi – continua Samuele -.