Ancona, non c'è pace per gli alunni delle Antognini: prima il trasloco forzato, ora le aule al gelo

Ancona, non c'è pace per gli alunni delle Antognini: prima il trasloco forzato, ora le aule al gelo
Ancona, non c'è pace per gli alunni delle Antognini: prima il trasloco forzato, ora le aule al gelo
di Maria Cristina Benedetti
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Mercoledì 14 Dicembre 2022, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 12:34

ANCONA - Non c’è pace per i piccoli della scuola Antognini: costretti al trasloco per via dei sussulti del terremoto, ora devono difendersi dagli attacchi del freddo. Trasferiti da via Canale in via Veneto, negli spazi condivisi delle Leopardi, quei bambini, un centinaio in tutto, non avrebbero scelta: restare in aula bardati per combattere i brividi. Niente riscaldamenti, e il caso movimenta la seduta del consiglio comunale. A dar voce all’ira delle famiglie è una interrogazione a due voci, quelle di Maria Grazia De Angelis, che si agita sotto la bandiera di Fratelli d’Italia, e di Francesco Rubini, candidato sindaco e consigliere di Altra Idea di Città. 

Gli argini 


Converte il disagio in un’immagine, indelebile, la De Angelis. «Gli operai del Comune hanno verificato e non è stato fatto nulla, quei bimbi stanno in classe con cappello e cappotto per cinque ore». Rubini non molla la presa, anzi rinforza gli argini della polemica: «Da alcuni giorni seguono le lezioni al freddo e questo - arriva a ipotizzare le estreme conseguenze – favorisce la circolazione di virus respiratori». Assesta l’affondo: «Pare che sia intervenuta una ditta, ma niente». 
La contromossa è rapida e graffiante.

Paolo Manarini taglia corto: «Abbiamo risolto con piccoli accorgimenti». L’assessore ai Lavori Pubblici subito cambia la velocità di crociera, non rinuncia a mettere in sequenza i dettagli: «È stata fatta una verifica delle temperature lo scorso 21 novembre, sono stati presi piccoli accorgimenti- insiste sul punto - alcuni termosifoni erano stati bloccati manualmente, forse dal personale. Alcune finestre erano state lasciate aperte ed è stata data disposizione di chiudere le porte dei corridoi». Arriva al nucleo: «La ditta, oltre ad aver aumentato le ore di riscaldamento, ha rilevato temperature tra i 19 e i 20 gradi in tutte le aule». S’impegna: «Terremo sotto controllo». Sul restyling della sede di via Canale, talvolta riparo di fortuna per i senzatetto, rassicura: «Procede». Ricorda l’investimento da 3 milioni e garantisce: «Sarà di nuovo agibile in primavera». 


Le valutazioni 


Il mormorio dell’aula rende inevitabile il richiamo all’ordine. I consiglieri-contro non abbandonano la trincea. «Il 29 novembre sono state fatte altre valutazioni dei termosifoni e diverse aule sono risultate ancora al freddo, alcune erano appena tiepide» è la narrazione dell’Andreoli. Rubini va giù duro: «Non credo che ci siano famiglie che raccontano il falso sulla pelle dei figli». Scatta la dissolvenza.

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