Campiello, vince Carmine Abate con La collina del vento

Carmine Abate (foto Andrea Merola - Ansa)
Carmine Abate (foto Andrea Merola - Ansa)
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Sabato 1 Settembre 2012, 23:46 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 08:45
ROMA - Carmine Abate con il romanzo La collina del vento (Mondadori) il vincitore della 50/ma edizione del Premio Campiello.



Lo scrittore, 57 anni, nato a Carfizzi, in provincia di Crotone, ha avuto 98 voti sui 273 voti arrivati della giuria dei lettori. Al secondo posto Francesca Melandri con Più alto del mare (Rizzoli), che ha avuto 58 voti e al terzo Marcello Fois con Nel tempo di mezzo (Einaudi), 49 voti. Al quarto Marco Missiroli con Il senso dell'elefante (Guanda), e all'ultimo Giovanni Montanaro con Tutti i colori del mondo (Feltrinelli), con 32 voti.



«Dedico il Premio a mia moglie e ai miei figli», ha detto Abate, che è emigrato in Germania con la famiglia e ora vive a Trento e dice di sentirsi un "autore multiculturale". «In questa edizione del cinquantenario la responsabilità di scrivere storie non solo intriganti ma impegnate come questa è ancora più grande. Otto anni fa sono arrivato terzo. Sono proprio felice», ha aggiunto lo scrittore, già fra i cinque autori finalisti del Campiello nel 2004 con La festa del ritorno, che questa volta ha superato tutti con una storia che racconta cento anni di resistenza ai soprusi attraverso la saga di una famiglia calabrese, gli Arcuri, che su una collina che nasconde molti misteri per più di un secolo assistono a nascite e morti, amori e ferite. «È una famiglia rara, che ci fa sperare», dice Abate.



La storia della famiglia Arcuri raccontata ne La collina del vento, spiega Abate, è piaciuta «perché dà speranza». Grande festa anche per la Mondadori che dopo Alessandro Piperno, vincitore del Premio Strega, si è aggiudicata così in una sola annata anche l'altro più ambito premio letterario italiano.



Premio alla carriera a Dacia Maraini, che ha parlato del valore della letteratura come testimonianza. «La letteratura non può cambiare il mondo, può aiutare a capire meglio dove stiamo andando. È importante - ha detto la scrittrice - lavorare con la memoria. Non mi sembra la letteratura sia in crisi come la situazione economica. È in buone condizioni».



La giuria dei Trecento Letterati dei quali hanno votato 273, era composta da 22 casalinghe, 50 imprenditori, 92 lavoratori dipendenti, 76 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 36 pensionati e 24 studenti.
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