Gilberto Gil conquista Roma
Il concerto sarà a Fabriano

Gilberto Gil
Gilberto Gil
di Michele Cassano
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Sabato 25 Ottobre 2014, 12:11 - Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 19:17
ROMA - Arriva vestito tutto in bianco

Gilberto Gil. È il colore della pace, quello che i brasiliani usano per la festa di Capodanno.



Al pubblico romano, che affolla l'Auditorium della Conciliazione, il cantautore di Bahia offre un viaggio nella storia musicale del suo Paese. Un viaggio malinconico, accompagnato da quella saudade che mai manca nell'animo brasiliano, ma anche leggero e a tratti divertente, che racconta con le note la capacità del grande stato sudamericano, emblema del meticciato, di fare proprie le espressioni artistiche che vengono dall'estero, mescolandole con le proprie tradizioni.



È la bossa nova che fa da filo conduttore al concerto romano, prima tappa del 'Solo Tour 2014' che porterà Gilberto Gil anche a Fabriano (26 ottobre), a Cesena (28 ottobre), Trieste (1 novembre) e Padova (6 novembre). Il cantante ha confessato di aver concepito la tournee come un viaggio con la moglie tra la bellezza e la cultura di alcune città europee, lasciando la musica a corredo di questo loro peregrinare.



Gege è solo con la sua chitarra, eppure, riesce a mantenere sempre vivo lo show facendosi accompagnare dal pubblico e lasciandosi andare a suoni gutturali e urletti, come fosse una rock star. A 72 anni la voce regge ancora e soprattutto sono le dita che non sbagliano un colpo sulla chitarra, sia nell'arpeggio che nella 'batidà, l'accompagnamento ritmico tipico della bossa nova, il mix di samba e jazz che ha caratterizzato gli anni d'oro della musica brasiliana.



Sono gli anni di Joao Gilberto, il primo al quale Gilberto Gil dedica un brano. Dopo aver esordito con la sua 'Palcò, il cantante di Bahia omaggia il suo maestro con 'Aos Pes Da Cruz' e poi con 'Desfinadò, il capolavoro della bossa nova dedicato ai cantanti stonati che si esibivano nei locali alla buona di Rio che conquistò anche i jazzisti americani, a partire da Stan Getz. A scriverla furono Jobim e Mendonca, ma a portarla al successo fu proprio da Joao Gilberto. I ricordi di Gilberto Gil vanno anche più indietro nel tempo con 'Rosa Morenà di Dorival Caymmi e 'E Luxo Sò di Ary Barroso.



C'è anche omaggio a Rio con 'Aquele Abracò, ricordo degli anni più difficili della vita di Gege, con l'arresto e poi l'esilio a Londra per la sua opposizione al regime militare, dove c'è tutta la saudade e l'amore per la sua gente. Gilberto Gil,

protagonista del tropicalismo, la corrente artistica e politica che ha combattuto la dittatura, ed ex ministro della Cultura con il governo Lula, nonostante l'avvicinarsi delle elezioni nel suo Paese, preferisce non parlare di politica.



Al primo turno si è schierato con Marina Silva del partito Verde, ma per il secondo ha dichiarato l'appoggio a Dilma Roussef. L'autore dedica 'Florà a sua moglie, che è anche produttrice dei suoi dischi, presente in sala. Omaggia l'Italia, con la versione rivista di 'Io che non vivo (senza te)' che ha cantato nell'album 'Canzonì di Chiara Civello uscito quest'anno, e Bob Marley con 'No woman no cry' e 'Everything's Gonna Be Alright'. 'Desde Que o Samba È Sambà è un tributo al suo compagno d'avventura Caetano Veloso.



C'è tempo anche per i suoi brani 'Nossa Gente (Avisa la)' e 'Expresso 2222', che emozionano in

particolare i brasiliani tra il pubblico. La chiusura è con 'El Patò, altro omaggio a Joao Gilberto, e 'Esperando na Janelà, la samba che porta alla standing ovation finale.



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