“Vi farò conoscere
la mia Cinecittà”

“Vi farò conoscere la mia Cinecittà”
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Venerdì 21 Febbraio 2014, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 21:18
ANCONA - Musiche, lustrini e paillettes. Risate, ma soprattutto tanti ricordi. Marted e mercoled arriva Christian De Sica al PalaRossini di Ancona con il suo Cinecitt, uno spettacolo scritto dallo stesso De Sica, Riccardo Cassini, Marco Mattolini e Giampiero Solari, musiche dal vivo dell’orchestra diretta dal maestro Marco Tiso, coreografie di Franco Miseria, regia di Giampiero Solari.

Christian De Sica apre i cancelli di Cinecittà illustrando contemporaneamente due mondi magici: il cinema e il teatro. Cinecittà: una parola che riporta ad un mondo fantastico, ad un secolo di storia del cinema scritta da artisti geniali, ma costruita anche sul lavoro di migliaia di comparse, di eccellenti maestranze. Una favola accompagnata da musiche indimenticabili, da parole e canzoni che fanno parte del nostro quotidiano.



Il rapporto fra Cinecittà e Christian De Sica è profondo già da prima della sua nascita grazie al padre Vittorio e alla madre Maria Mercader. Christian cresce a Cinecittà prima da adolescente accompagnando il padre, poi con i primi piccoli ruoli per approdare agli Studi da attore affermato. Ha così vissuto la profonda trasformazione di Cinecittà che da tempio assoluto del cinema ha dovuto adeguarsi e accogliere le telecamere della Tv. E’ proprio lo stesso De Sica a raccontarsi e descrivere con rapide pennellate appassionate questo suo nuovo show.



Com’è il suo spettacolo?

“Devo dire la verità, avevo paura all’inizio di andare a fare dei teatri così grandi e raccontare aneddoti. Non è facile, magari da me il pubblico si aspetta la risata grassa del cinepanettone. Invece questo spettacolo è un grande successo, avremmo potuto fare molte più date un po’ ovunque, ci chiedono continuamente repliche, non riusciamo ad accontentare tutte le richieste. Lo spettacolo è azzeccato, grazie anche alla compagnia che mi ritrovo, 20 elementi uno più bravo dell’altro: l’orchestra diretta da Marco Tiso, i musicisti del Conservatorio di Frosinone, un pianista fantastico come Riccardo Biseo. E poi 3 attori eccezionali, insomma una compagnia un po’ anomala ma davvero straordinaria. Le coreografie di Franco Miseria in cui ognuno degli 8 ballerini è a tutti gli effetti un solita, uno più bravo dell’altro. Ed io cosa faccio? Racconto aneddoti, provini, momenti teneri, faccio un omaggio ad un Alberto Sordi, rivelandone il lato privato che ho conosciuto io. E poi racconto momenti molto emozionanti, come quando mio padre e mia madre si sono fidanzati. E tanto altro: parlando di Cinecittà si racconta il Paese, da Ben Hur a Stefano de Martino e Maria de Filippi”.



La regia di Solari che qui nelle Marche è di casa: come si è trovato con lui?

“Benissimo! Giampiero è un fuoriclasse, arriva sempre con un’ora in ritardo, ma poi ti mette sotto, ti fa stare fino a mezzanotte. Ha capacità di sintesi, come ce l’aveva mio padre: se una cosa non va prende e taglia, anche se è costata fatica. Senza pietà. Sa mettersi dalla parte del pubblico, e questa è una dote rara, perché di solito invece ci si affeziona alle proprie cose, alle proprie idee, ed è difficile farne a meno, tagliarle. Abbiamo fatto un bel lavoro, questo spettacolo penso che girerà per almeno due o tre anni”.

Cinecittà da quando lei aveva 5 anni ad oggi: cosa è cambiato nello spettacolo italiano?

“E’ cambiato tantissimo, ne sono successe di tutti colori. Ma Cinecittà è un posto magico in cui ho lasciato tante emozioni. Ricordo la scena con la neve finta con papà. Scene epiche. Ci sono tornato due anni fa a lavorare con Pupi Avati e lui era tanto entusiasta di lavorare lì che divideva il suo cestino con noi, voleva che mangiassimo insieme e ci godessimo lo spettacolo del teatro 5, il regno di Federico Fellini. Insomma era una festa”.



De Sica showman a 360 gradi in teatro: è la sua dimensione o preferisce il cinema?

“Il cinema è una cosa più privata, sei di fronte alla macchina da presa e basta. Il cinema è la vita con le parti noiose tagliate diceva Hitchcock. Il teatro invece è entrare e dire “vi faccio vedere come sono bravo”. Devi tirare fuori la voce, devi arrivare all’ultima fila, è tutto lì, non ci sono ciack, non ci sono scene che puoi girare di nuovo. E’ tutto live. Il grande vantaggio del teatro è il contatto con il pubblico. Io sono uno di quelli che lascia la luce accesa per vedere il pubblico in faccia”.



Un cenno alla nostra regione, le Marche: amici, aneddoti, ricordi?

“E’ un grande popolo quello marchigiano, ho un paio di amici con i controcà... Gente ruspante e coerente. E oggi come oggi non è poco”.



L’appuntamento con Christian De Sica è al PalaRossini di Ancona martedì 25 e mercoledì 26 febbraio. Lo spettacolo è in esclusiva per le Marche. Biglietti in vendita a 50, 39 e 28,50 euro presso circuito di vendita Ticketone, Ciaoticket e Banca delle Marche. Info: 0541-1613200, www.e-events.it.
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