Rievocazione della trebbiatura
Una storia lunga trent'anni

Rievocazione della trebbiatura Una storia lunga trent'anni
di Danilo Tornifoglia
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Venerdì 26 Giugno 2015, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 11:18
MACERATA - E' arrivata all'edizione numero 30 la "Rievocazione storica della Trebbiatura".



E' organizzata dalla Pro Loco di Piediripa e ospitata ormai da anni nella magnifica Tenuta di San Liberato dei Conti Lucangeli in Contrada Valle, a due passi da Macerata. Gli eventi proseguiranno fino a domenica 5 luglio, undici giorni, utili per spiegare ai più giovani le tradizioni della civiltà contadina.



Il termine trebbiatura o battitura indica il momento in cui si separano i chicchi dalla spiga del grano. Ciò avveniva con l'uso di bastoni o con gli zoccoli degli asini fino a quando, agli inizi del '900, non comparvero le trebbiatrici meccaniche. Tutto ciò è riproposto fedelmente anche attraverso immagini proiettate, che amplificano le emozioni attribuendole un particolare fascino evocativo.



Ad attendere i partecipanti nella meravigliosa Tenuta di San Liberato alla Valle ci sono vecchie falci, bascule, bilance con le quali "il padrone" arrivato in auto d'epoca, pesa e conta i sacchi. Non manca il frate cercatore con l'asinello, che questua qualche chilo di grano da portare in convento, le mucche marchigiane, stagiste da sempre di questa fatica, e la rumorosa trebbia arancione. Un presepe dove la "pula", la paglia polverizzata, l'afa, i canti gioiosi accompagnano la danza dell'acquaticcio, che passa di mano in mano. All'epoca le "grandi faccende" duravano oltre un mese, si mangiava molto e spesso, si cantava e si ballava e nascevano nuovi amori. La rievocazione prevede tutto questo, anche che la "vergara" stenda le tovaglie a quadrettoni rossi in terra all'ombra di qualche gelso, affinché i mietitori possano mangiare i "boccolotti" con l'oca o con il sugo di rigaglie, interiora che i signori scartavano e che i contadini sublimavano nella migliore salsa possibile. L'animale più sacrificato di questi eventi è da sempre l'oca, carne considerata plebea, mentre i "padroni", seduti a tavola, mangiavano animali da cortile e tagliatelle fatte dalle braccia instancabili delle vergare.



L'evento della Pro Loco di Piediripa ospita, nell'aria diffusa della Contrada, la rievocazione degli Antichi Mestieri e i raduni di moto d'epoca e da turismo. Undici giornate molto intense da passare in campagna per ricordare le radici della civiltà contadina, che, tra periodi bui e di gloria, sta oggi conoscendo un nuovo Risorgimento, e per far rivivere ai "giovanotti della terza età" le "ventora", le fatiche dall'alba al tramonto, che finivano sull'aia tra risa, canzonature e cene a lume di candela.



L'evento del trentennale ha raddoppiato le proposte. Tra queste la mostra dell'architetto e pittore Leonardo Serafini, l'altra dal titolo più che mai attuale "Quando la scuola era elementare", il convegno sul tema "Quinto quarto" e un incontro con i protagonisti che proposero questa rievocazione culturale, la cui prima edizione si tenne nello spazio a fianco della chiesa di Piediripa. Si parlerà molto anche delle previsioni del raccolto dell'anno in corso, che, dalle prime operazioni di trebbiatura sembrano essere molto positive, così come registrato in una nota della Coldiretti Marche, che ricorda come la nostra sia la terza regione italiana per la produzione di grano duro.
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