"L'Infinito è una patacca"
Indagati due maceratesi

"L'Infinito è una patacca" Indagati due maceratesi
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Giovedì 24 Luglio 2014, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 16:58
MACERATA - Due inchieste avviate dal procuratore Giovanni Giorgio su una copia del manoscritto dell'Infinitodi Giacomo Leopardi: una contro due maceratesi e la seconda contro chi ha certificato l'autencit Doveva essere, secondo chi lì'ha presentata anche in pompa magna con tanto di convegno in Ateneo, la terza copia originale dell'Infinito di Giacomo Leopardi. Secondo la Procura di Macerata una colossale patacca. Il procuratore ha aperto due fascicoli di indagine: uno contro due maceratesi accusati di avere detenuto un manoscritto falso per farne commercio e il secondo contro chi ne ha certificato l'autenticità sapendolo falso. A certificarne la falsità la Soprintendenza archivistica del Lazio secondo cui si tratterebbe di una semplice riproduzione del manoscritto di Napoli.



Sono due i filoni d'indagine sul presunto falso autografo dell'Infinito di Leopardi, sequestrato dal Nucleo dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Uno, ha spiegato il procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio, riguarda il proprietario del documento e il direttore della Biblioteca di Cingoli, indagati con l'accusa di aver detenuto un documento falso per farne commercio. La seconda parte dell'inchiesta riguarda chi ha certificato l'autenticità del manoscritto, pur sapendolo falso, persone ancora da identificare.



"In pratica - ha spiegato il procuratore capo - secondo gli accertamenti condotti dalla Soprintendenza del Lazio, l»autografò sarebbe un calco o di un perfetto facsimile riprodotto ad arte, per essere commercializzato".





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