Morto sull'autobus in Bolivia
Per Lorenzo era il viaggio della vita

Morto sull'autobus in Bolivia Per Lorenzo era il viaggio della vita
3 Minuti di Lettura
Domenica 31 Agosto 2014, 19:21 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 12:09

MONTEMARCIANO - La guida Lonely Planet del Per ancora sul comodino della sua camera da letto, a Marina di Montermaciano. Per Lorenzo Licciardi, 30 anni, idraulico, morto in un incidente di bus in Bolivia con altri due italiani, quello con Viaggi e Avventure nel Mondo in Perù e Bolivia era «il viaggio della vita».

«Vedo posti splendidi» scriveva negli ultimi Sms ai genitori e alla ragazza rimasti in Italia. Sarebbe dovuto tornare il 7 settembre, ma prima dell'ultima tappa, da figlio unico abituato a dover sempre rassicurare, aveva avvertito: «Guarda mamma, vado in una zona senza copertura telefonica, per un pò non ci sentiamo». Invece, la notte scorsa alle 2, a casa Licciardi, in via Grazia Deledda, hanno bussato i carabinieri, con la notizia della tragedia.

Stamani una decina di amici del ragazzo si sono ritrovati sotto il portone e a lungo sono rimasti lì, senza il coraggio di salire. Di sopra, straziati dal dolore, la madre di Lorenzo, Mariella Balestra, dipendente della Marina militare, e il padre Alberto, ex della Marina ora macellaio. Difficilissimo soprattutto consolare l'anziana nonna. Lorenzo, raccontano gli amici, attraversava un periodo sereno: era fidanzato, aveva il suo lavoro in un'azienda di caldaie di Senigallia, e presto sarebbe andato a vivere da solo in un appartamentino comprato dai genitori. Il suo sogno però erano i viaggi in posti lontani: zaino, scarse comodità ma una grande capacità di adattamento, così aveva visitato il Brasile.

Poi aveva messo da parte abbastanza soldi per il tour alla scoperta delle Ande: 23 giorni in Perù e Bolivia, con la coda fra il Lago Titicaca, La Paz, i Salares. Ma sulla Panamericana, fra Potosì e Oruro, il pullman, che forse correva troppo veloce, è uscito fuori strada all'altezza di una curva. Inizialmente sembrava che il trentenne fosse rimasto ferito in modo non grave. È stato soccorso insieme agli altri turisti e portato in ospedale. Poi però le sue condizioni si sono aggravate. Degli amici del gruppo storico nessuno aveva potuto seguirlo in America Latina, per motivi di lavoro, o perchè alcuni sono neo papà o mamme. Su Facebook restano le foto di Lorenzo in tuta da kite surf (un'altra sua passione), o in giardino. Aveva fatto anche volontariato, trenta anni, compiuti da pochi giorni, vissuti a pieni polmoni.

Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA