Senigallia, ragazzina stuprata
​durante la festa in un locale

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Mercoledì 22 Aprile 2015, 21:10 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 05:28
SENIGALLIA - Minorenne stuprata nel bagno di un locale, dopo essere stata ubriacata da un 23enne senigalliese che l’avrebbe fatta bere per poi abusare di lei.

E’ quanto contenuto in una denuncia sporta dai genitori di una 17enne, che si sono affidati all’avvocato Domenico Liso. Nel frattempo il pubblico ministero ha chiuso le indagini e al ragazzo, già noto alle forze dell'ordine, è stato notificato il 415 bis, l’avviso appunto di conclusione della indagini cui farà seguito la richiesta di rinvio a giudizio oppure l’archiviazione. Il 23enne rischia quindi un processo per violenza sessuale.



I fatti risalgono ad una calda serata dei primi di agosto 2014 quando la ragazza, insieme ad altri amici, aveva partecipato a una festa presso una country-house di Sant’Angelo, dove era in corso la tappa di un evento che si stava svolgendo in città. La giovane aveva preso l'autobus, messo a disposizione dall'organizzazione per raggiungere il locale in collina, e già sul pullman le era stato dato da bere secondo quanto dalla stessa riferito. I primi alcolici erano stati somministrati in quella circostanza, quindi portati da casa e non per responsabilità della struttura. Il consumo è poi proseguito e la minorenne, sopraffatta dall'alcol non era più lucida, tanto da aver seguito il 23enne fino in bagno dove poi si è consumata la violenza. La giovane, tornata a casa, non aveva riferito nulla ai genitori. Era stata la madre a notare vistose chiazze di sangue negli indumenti che la figlia aveva messo a lavare, dopo essere rientrata a casa ed essersi quindi cambiata per la notte.



Ha chiesto subito spiegazioni e la figlia le ha detto quanto accaduto, confermando che era avvenuto contro la sua volontà e che non era stata in grado di opporre la necessaria resistenza essendo stordita dall’effetto dell’alcol assunto. Inoltre si era trattato del suo primo rapporto sessuale, essendo ancora vergine fino a quel momento. La traumatica esperienza a livello psicologico l'ha segnata profondamente. Per paura della reazione dei genitori, certa che l'avrebbero sgridata per essersi ubriacata tanto da non essere più in sé, e temendo che si sarebbe arrabbiato anche il 23enne, nel caso lo avesse denunciato, aveva preferito tacere cercando di far finta che non fosse accaduto nulla ma, messa davanti all'evidenza, ha invece raccontato quella serata tra amici che si è trasformata in un incubo.



Di ben altro parere l'indagato, già noto per altri precedenti. Secondo la sua versione dei fatti il rapporto sessuale sarebbe stato consenziente. La 17enne però era appunto minorenne oltre ad essere ubriaca, due circostanze di rilievo.
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