"Addio angelo volato in cielo"
Lacrime e girasoli per Marica

"Addio angelo volato in cielo" Lacrime e girasoli per Marica
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Lunedì 25 Agosto 2014, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 13:01

JESI - Centinaia di persone, per lo pi giovani, hanno salutato stamattina Marica Belviso, la studentessa ventenne stroncata da un male. La chiesa di San Francesco d'Assisi non è riuscita a contenere l'abbraccio commosso di quanti hanno voluto dire addio alla dolce Marica.

La santa messa è stata celebrata dal vescovo don Gerardo Rocconi. Gli amici hanno accompagnato la preghiera con un girasole in mano. Marica si è spenta l'altra mattina alle 8 all'ospedale al viale della Vittoria dove era ricoverata per l'aggravarsi delle sue condizioni. L'inevitabile. Quello a cui i medici avevano tentato di preparare la mamma Cecilia, il papà Rocco (ex dipendente della Milletti autotrasporti) e i fratelli Filomena e Giuseppe. Quel male era annidato dentro Marica fin da quando lei era piccolissima, ma nessuno lo aveva scoperto fino a Pasqua di tre anni fa. A 17 anni e mezzo è iniziato il suo calvario.

Una strada sempre più dolorosa, fatta di terapie, interventi chirurgici, tentativi di cure alternative e speranza, tanta speranza che non è mai venuta meno come la dignità. Non le hanno mai detto perché stava appassendo, cosa la divorasse con tanta ferocia. Nessuno ha avuto il coraggio di darle un peso del genere. Credeva di avere un ematoma provocato da una caduta dal seggiolone, solo questo. Ma la consapevolezza dei malati rende lucida ogni cosa. E forse la piccola Marica dagli occhioni verdi in quelle lacrime versate di fronte agli altri voleva dire che in cuor suo lo sapeva. E si stava preparando. "Era dolce e pura - la ricorda Martina, la vicina di casa - abitava qui di fronte e non faceva mai mancare il suo saluto festoso, allegro, pieno di vita. Era capace di metterti sempre il sorriso, una di quelle persone così belle da restarti impresse per sempre".

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