Scambio di vetrini all'ospedale
operata per errore al seno

Scambio di vetrini all'ospedale operata per errore al seno
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Domenica 20 Luglio 2014, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 07:34
FABRIANO - Per uno scambio di vetrini stata indotta a operarsi al seno. La donna ha ottenuto un risarcimento. Una mammografia di controllo - nella foto un'immagine di archivio - ha scatenato l'inferno per una impiegata fabrianese di 44 anni. La storia di S.B. è iniziata all'ospedale Profili di Fabriano nel luglio di due anni fa e si è conclusa con un risarcimento da parte dell'Asur che ha ammesso l’errore. Un referto sbagliato che ha condizionato la vita della donna. "La diagnosi - racconta la donna - era chiara: carcinoma globulare infiltrante, un brutto tumore maligno al seno. Per noi donne una delle malattie più sconvolgenti".



A ottobre 2012 S.B. decise di operarsi a Milano. Prevista una quadrantectomia con asportazione di uno spicchio di mammella. Quando la donna iniziò a parlare di terapia post intervento, la triste realtà. "Ricevo una telefonata dal chirurgo che mi ha operata che mi conferma, meravigliato, che non c'è nessun tumore al seno nel tessuto analizzato. Tutto regolare, quindi, ma il dubbio resta. Perché mi hanno diagnosticato a Fabriano un tumore se non ho nulla?" Inizia, così, l'iter che porta S.B. ad intraprendere una battaglia affinché casi del genere non accadano più.



"Chiedo alla direzione sanitaria dell'Ospedale Profili il materiale relativo alla mia biopsia per poterlo analizzare ancora. Quando mi contattano dalla direzione scopro l'arcano. La dirigente, infatti, conferma che c'è stato un errore e sono stati scambiati i vetrini con un'altra paziente. Se da una parte ho capito, per fortuna, che non ero stata mai male, ho anche percepito che una signora aveva da poco festeggiato una mammografia regolare e invece portava dentro di sé un tumore maligno che andava asportato con urgenza".



S.B. uscì dall'ospedale sollevata ma con due impegni concreti: chiedere un risarcimento al laboratorio e rintracciare la signora che ha ricevuto la cartella clinica sbagliata. "Abbiamo iniziato subito la pratica di mediazione al Tribunale di Ancona: sono consapevole che lo scambio di vetrino non è stato voluto e non si poteva arrivare a capire quale dottore avesse realmente invertito il tutto. Ma io dovevo essere risarcita". Sono stati giorni lunghi per S.B. Mesi di cure e di paure finiti in un attimo generano, sì, serenità ma feriscono per la cicatrice di 6 cm e per i piccoli problemi fisici alla spalla che sono scaturiti dall'intervento.



"Ho speso soldi per guarirmi dal nulla e, sicuramente, il mio organismo non ne ha beneficiato e nemmeno il mio umore. Ora vorrei sottopormi a un intervento di chirurgia plastica per riavere il seno di prima". Intanto, una settimana fa, si è concluso l'iter al Tribunale e S.B. ha ottenuto il suo risarcimento per una storia che poteva avere risvolti più drammatici. Ora l'ultimo desiderio: "Vorrei conoscere l'altra paziente per avere la conferma che anche a lei è stata raccontata la verità".



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