Pesaro, all’Ast inizia il dopo Storti: il nuovo direttore generale è il maceratese Alberto Carelli. Incarico di 4 anni: già pronte le prime sfide

Il 65enne avvocato lascia l'Ast Fermo: entrerà in servizio da domani

Pesaro, all’Ast inizia il dopo Storti: arriva il dg alberto carelli
Pesaro, all’Ast inizia il dopo Storti: arriva il dg alberto carelli
di Simonetta Marfoglia
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Martedì 30 Aprile 2024, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 11:39

PESARO Habemus il nuovo direttore generale dell’Ast 1 in servizio da domani: Alberto Carelli, attuale direttore amministrativo dell’Ast di Fermo, una carriera tutta all’interno della sanità regionale, attraversandone le varie mutazioni di forma giuridica (dalle Aree Vaste alle Ast, cominciando con le fu Zone territoriali) e ritenuto grande esperto dei complessi meccanismi della macchina sanitaria. L’uomo giusto al posto giusto per la Regione Marche che con la sua nomina ha stoppato sul nascere le grane politiche che già si annusavano, con la campagna elettorale ancora ai blocchi di partenza, dopo il doppio addio a distanza ravvicinata del dg Nadia Storti e del direttore sanitario Edoardo Berselli. 

Nota asciutta

Asciutta la nota ufficiale della fumata bianca avvenuta nel primo pomeriggio di ieri: «La giunta regionale ha provveduto alla nomina del dottor Alberto Carelli, già direttore amministrativo dell’Ast di Fermo, a nuovo direttore generale dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro e Urbino, con decorrenza dell’incarico dal prossimo 1° maggio. Subentrerà alla dottoressa Nadia Storti che ha presentato domanda di pensionamento da maggio 2024». Un ricapitolo stringato delle puntate precedenti senza altro aggiungere o lasciare trapelare. Nei giorni scorsi c’era stato tra l’altro anche un discreto toto-nome, tra chi puntava (o sperava) sul ritorno di Antonio Draisci, attuale direttore del Dipartimento salute della Regione e in passato direttore amministrativo della vecchia Azienda ospedali riuniti Marche Nord, chi vaticinava una viriginale nomina extraterritoriale (fuori dalla Marche ) e chi ha provato a rilanciare un revival, riportando in sella Maria Capalbo a sua volta dg di Marche Nord e oggi alla guida dell’Inrca. Ma alla fine dal cilindro del presidente Francesco Acquaroli e dell’assessore Filippo Saltamartini è uscito il nome di Carelli, una novità per il Pesarese, anche se nella sua carriera è stato direttore amministrativo dell’Asur Marche ai tempi di Almerino Mezzolani alla guida della Sanità. Carelli, maceratese di nascita, ha 65 anni, ed è avvocato.

Il suo ultimo incarico è quello, ormai ai saluti, all’Ast di Fermo, di cui era già stato direttore generale di Area vasta, e il suo più che imminente addio ha già suscitato preoccupate reazioni politiche, in primis quelle del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che non l’ha presa benissimo della partenza del «più che valido direttore amministrativo della sanità».

Non una passeggiata

Non che a Pesaro gli aspetti una passeggiata, tanto che c’è un retrogusto ironico nell’inizio dell’incarico il primo maggio, festa del lavoro. Perchè al neo dg , che sulla carta avrà un incarico di 4 anni, lo attende un impegno di quello tosto, da rimboccarsi le maniche con più risvolti. A cominciare dal portare a compimento la complicata fusione a freddo tra Area Vasta e Azienda ospedali riuniti Marche Nord che ha portato all’attuale Ast. Oggi andranno in quarta commissione (e dovrebbero essere approvate) le linee guida degli atti aziendali, la Bibbia sanitaria che dovrà applicare la riforma, ma solo con successivi step si potrà capire che ricaduta effettiva avrà per i servizi e gli ospedali del territorio (al momento si fa incetta di voci, per inciso non proprio rassicuranti). Non solo. C’è la partita del cantiere del nuovo ospedale di Muraglia che si deve aprire per l’autunno ma prima dovranno essere definiti i faticosi spostamenti della cittadella della salute mentale che le scorse settimane hanno registrato gli ennesimi appelli dei familiari.

Le mosse

Dovrà fronteggiare poi lo sbarco della clinica privata Villa Fastiggi, stoppando i malumori di Fano per i 50 posti letto annunciati e svaporati. E poi le vecchie magagne: la mobilità passiva, il numero complessivo dei posti letto non sufficiente rispetto ai parametri, le liste d’attesa. Non gli manca di certo l'esperienza, visto che ricopre incarichi dirigenziali fin dal 2002 (nel 2005 è stato dirigente amministrativo responsabile dell'Unità Operativa Complessa Segreteria Direttore di Zona, nel 2002 dirigente amministrativo Servizio Risk Management). E tra i primi atti ci sarà (quasi telefonata come previsione) la nomina del sostituto del direttore sanitario dimissionario Berselli.

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